“Li chiamiamo lavoratori essenziali, ma non riconosciamo la loro dignità. Oggi finalmente dopo tante lotte, incidenti, lutti i ministri del Lavoro Ue hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Lo ha annunciato la presidenza di turno della Svezia a margine del Consiglio sull’Occupazione. Tra i punti principali della posizione comune dei Ventisette vi è l’inquadramento, secondo determinati criteri, dei lavoratori della gig economy come dipendenti, e non più come autonomi.” Lo dichiara il vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.
“Anche i nostri fattorini chiedono da tempo una cosa molto semplice, ossia di essere inquadrati in un vero contratto collettivo nazionale, con tutele e diritti riconosciuti: ferie, malattia, TFR, indennità di lavoro notturno e durante la pandemia, salario adeguato – prosegue Grimaldi, primo firmatario di una proposta di legge che vuole garantire maggiori tutele, regolarizzando i lavoratori della gig economy a livello nazionale:m. “Come diciamo da anni, dobbiamo smettere di chiamarli lavoretti, gli occupati di quei settori sono a tutti gli effetti lavoratori dipendenti e i tribunali dell’Europa intera lo stanno riconoscendo da anni. Oggi lo fanno i ministri dell’Unione. Quando lo farà la legge italiana? Noi siamo pronti a discuterne subito alla Camera”.