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TAV. Bonelli: Salvini parla di serietà quando ha cambiato idea su tutto

“La decisione del governo francese di posticipare la realizzazione della linea per il nuovo tunnel del Moncenisio è un segnale chiaro del fatto che il progetto TAV Torino-Lione, vecchio di due decenni, è irrealizzabile nel prossimo futuro. Si parla di costi esorbitanti, ma non si può ignorare come questo progetto sia inconciliabile con l’urgente necessità di affrontare le vere priorità come combattere la crisi climatica e ambientale. Questa non è una decisione improvvisa da parte dei francesi, come vorrebbe far credere il Ministro Salvini: già nel 2019, la Francia aveva valutato l’opzione di potenziare le linee ferroviarie esistenti, perfettamente in grado di gestire i volumi di traffico merci registrati negli ultimi vent’anni. Esattamente ciò che noi in Italia, sosteniamo da vent’anni”.

Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “ Ci troviamo in un momento storico in cui gli investimenti infrastrutturali dovrebbero concentrarsi sul rafforzamento delle linee ferroviarie in tutti quei territori che ne hanno disperatamente bisogno, sul ripristino delle tante linee cancellate nonostante il bisogno e sulla promozione della mobilità sostenibile e intermodale in tutte le città e in tutto il Paese”.

“Ritengo le preoccupazioni del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per le ‘titubanze’ francesi e la sua richiesta di ‘chiarezza, serietà e rispetto degli accordi’ in netto contrasto con la realtà dei fatti: non si può pretendere di etichettare i francesi come voltafaccia su un’opera di tale rilevanza, quando la stessa opera non è sostenibile né dal punto di vista economico né da quello ambientale. Per di più mi chiedo come faccia Salvini a parlare di serietà, quando per il Ponte sullo stretto prima era contrario e ora è il più fervido sostenitore e che ogni settimana cambia numeri su costi e date per la realizzazione. La chiarezza, la serietà e il rispetto degli accordi, – conclude Bonelli, – dovrebbero iniziare da casa nostra. A partire dalle politiche sul clima”.

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