“Con lo stralcio, dal DL Superbonus, della misura per facilitare l’assorbimento delle detrazioni a chi ha poca capienza Irpef, quindi ai redditi più bassi, assistiamo ancora una volta, a scelte politiche che vanno a discapito della fascia più debole della popolazione e a favore di chi è più forte, banche in primis. È evidente che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non ha a cuore le politiche sul clima e il benessere dei cittadini. Lo dimostrano i 41 miliardi di euro di sussidi pubblici elargiti ogni anno alle fonti fossili dallo Stato, la contrarietà del Governo all’auto elettrica e alla direttiva europea ‘Case green’ per l’efficientamento energetico degli edifici, la volontà di trasformare l’Italia in un hub europeo del gas, condannando il Paese a dipendere dalle fonti fossili per i prossimi decenni, con tutto vantaggio di ENI. Occorre, al contrario, investire sul risparmio energetico e sulle rinnovabili, unici strumenti in grado di abbassare il costo delle bollette, rendere l’Italia veramente indipendenti dal punto di vista energetico, creare lavoro e combattere la crisi climatica.”.
Così, in una nota, Francesco Alemanni e Filiberto Zaratti, rispettivamente membro della direzione nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che proseguono: “Invece di rendere la transizione ecologica socialmente desiderabile, attraverso il sostegno a chi è più in difficoltà, agevolando l’accesso a misure che favoriscono l’efficientamento energetico e la sostenibilità, il governo sceglie di lasciare i cittadini soli di fronte alla crisi climatica, cestinando l’ipotesi di allungare il periodo per recuperare la detrazione del Superbonus da 4 a 10 anni: una misura che avrebbe facilitato l’assorbimento delle detrazioni per chi ha poca capienza Irpef e avrebbe rappresentato un passo avanti verso un’Italia più verde e sostenibile”.
“Eppure, nel pacchetto di emendamenti, si prevede la possibilità di spalmare in dieci rate annuali i crediti per le banche e le imprese che li hanno acquistati, dimostrando come le priorità del governo non siano affatto allineate con gli interessi dei cittadini e con l’urgenza di affrontare i problemi ambientali”, concludono Alemanni e Zaratti.