“Di fronte alla drammaticità dei processi di desertificazione causati dal cambiamento climatico dalle bozze uscite del Dl Siccitá – che abbiamo rinominato ‘Speriamo che Piova’- che sará approvato dal Consiglio di Ministri oggi, il Governo dimostra la sua totale inadeguatezza ad affrontare la crisi climatica in atto. Oggi Salvini nel suo tour in Friuli si è affidato alla speranza che questa primavera possa piovere e poi ha precisato che lui è pronto a spendere un miliardo di euro per le perdite degli acquedotti. Voglio ricordare al ministro Salvini che quel miliardo di euro a cui fa riferimento in realtá sono 900 milioni dei fondi previsti dal PNRR che la maggioranza di cui lui fa parte non e’ in grado di spendere, almeno a quanto detto fino ad oggi dal suo Governo.”
Così, in una nota, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “Nelle bozze del DL figura un ‘commissario straordinario’ e ci vorrebbero fare credere che da questa figura, magicamente, dovrebbero scaturire soluzioni per fronteggiare la siccità. In realtà l’unica cosa positiva che emerge è una norma sull’utilizzo delle acque reflue da destinare all’agricoltura. Ma quello che questo Governo continua a non voler mettere in campo sono le politiche che contrastino i cambiamenti climatici. E non ci si aspettava altro da Giorgia Meloni che costringe l’Italia alla dipendenza dalle fonti fossili per i prossimi decenni, visto che in realtà e l’ENI che decide la strategia energetica e non il Parlamento.”
“Sarebbe bastato leggere alcune delle proposte che noi abbiamo presentato nelle settimane scorse, ma non vi è traccia nella bozza del decreto. Non c’è una legge sullo stop consumo suolo, non sono stanziati i fondi necessari per 8/10 miliardi di euro necessari per fermare l’immorale e inaccettabile perdita acqua delle condutture che potrebbe dare da bere a 40 mln di persone, ma vogliono fare il Ponte sullo Stretto che costerebbe proprio 10 miliardi. Non c’è una norma per separare le reti fognarie da quelle per la raccolta dell’acqua piovana che garantirebbe l’utilizzo di importanti quantità di acqua. Non si parla di riforestazione, che è una delle strategie più indicate e utilizzate per rigenerare il suolo, anche non piantando nuovi alberi e piante, ma sapendo gestire l’esistente. E poi sarebbe necessario una ricarica controllata della falda che determinerebbe un ventaglio ampio di benefici oltre quello dello stoccaggio. In realtá questo di oggi sará il DL ‘speriamo che piova’ per continuare con le politiche fossili del governo ad ammalare il clima,” conclude.