PRETENDIAMO IL FUTURO

PROPOSTE UGS-GEV

Il tratto distintivo della nostra generazione è non riuscire ad immaginare un futuro.

L’emergenza climatica soffoca le nostre vite mentre il pianeta, letteralmente, brucia.
La crisi economica e sociale ha eroso ancor di più i nostri stipendi ed aumentato la precarietà. Persino i più basilari diritti – dalla casa all’istruzione, dalla sanità alla libertà di amare – vengono messi in discussione.
Dobbiamo agire ora e subito.
Una sola strada è quella che ci porterà fuori da tutto ciò: quella della giustizia sociale e ambientale, dei diritti e delle libertà per ogni essere umano.

Queste sono le nostre proposte affinché possiamo, finalmente, percorrerla. Proposte che fanno sia già parte del programma elettorale di Alleanza Verdi e Sinistra, sia altre che integrano e arricchiscono un progetto politico coraggioso e ambizioso.

Perché l’emergenza è qui, ora. E non aspetterà i nostri comodi prima di travolgerci.

Pretendere il futuro è sicuramente un diritto, per noi anche un dovere. Facciamolo.

UNA CASA PER TUTT3: DIRITTO ALLA CASA E RISPOSTA ALL’EMERGENZA ABITATIVA

Il diritto alla casa e all’abitare è un diritto fondamentale di ogni essere umano, poiché costituisce una condizione necessaria alla fruizione di ogni altro diritto. Senza casa non si può studiare, lavorare, riposare il corpo e la mente o godere del proprio tempo libero, non si può ricevere la cittadinanza e quindi votare. Negli anni questo diritto è diventato sempre più succube delle malate logiche del mercato. I prezzi di stanze e camere sono saliti vertiginosamente, portando a dinamiche di gentrificazione, esclusione e ghettizzazione. L’unico modo per fermare tutto ciò è riaffermare il ruolo del pubblico all’interno della questione abitativa, come agente regolatore e garante di diritti e dignità. Le nostre proposte a riguardo sono:

    1. PIANO STRAORDINARIO DI EDILIZIA PUBBLICA A CONSUMO DI SUOLO ZERO > Obbligo di censire ogni edificio e spazio inutilizzato di proprietà, pubblica, renderlo agibile per la sua destinazione d’uso e metterlo a disposizione della cittadinanza tramite bandi a canone agevolato in base al reddito. Nelle realtà universitarie, parte di questi spazi deve essere dedicata per garantire un alloggio dignitoso ad ogni persona della componente studentesca che ne faccia richiesta, che sia in sede o fuori sede.
    2. LIMITAZIONE DI AFFITTI BREVI E TURISTICI > Non più del 20% degli edifici agibili con destinazione d’uso residenziale potrà essere affittata per brevi periodi o a scopo turistico. Nel caso si superasse tale soglia, si partirà dalla limitazione a scapito delle grandi proprietà immobiliari.

TRASPORTI PUBBLICI E TRENI REGIONALI GRATUITI PER TUTTI I GIOVANI UNDER 30

I trasporti pubblici in Italia presentano almeno tre criticità: inefficienza, scarsa qualità del servizio e carenza di mezzi. Secondo i dati Eurostat del 2020, l’Italia è la seconda nazione in Europa per numero di auto ogni mille abitanti (646/1000).

Bisogna favorire i trasporti pubblici e renderli più accessibili. Soprattutto, per ridurre l’utilizzo della mobilità motorizzata privata crediamo sia importante sensibilizzare i giovani; lo Stato, attraverso i mezzi di comunicazione/informazione e usufruendo dei mezzi di informazione, può e deve rilanciare i trasporti pubblici. Il secondo passo è instradare i giovani under 30 pubblici ad un nuovo modello di sostenibilità basato sul trasporto condiviso e non privato.

La nostra proposta è:

  1. TRASPORTI PUBBLICI E TRENI REGIONALI GRATUITI PER OGNI GIOVANE UNDER 30 > Per finanziare la misura si prevede di creare un fondo ad hoc del valore di 1 miliardo di euro che sarà utilizzato fino ad esaurimento, finanziato mettendo mano ai Sussidi Ambientalmente Dannosi.

MENTI E CORPI LIBERI: EDUCAZIONE SESSUALE E AFFETTIVA E ASSORBENTI E CONTRACCETTIVI GRATIS

L’emancipazione dell’individuo è fondamentale per la nostra visione di un mondo giusto e libero.

Formare alla consapevolezza e alla cura del proprio corpo e delle proprie emozioni e all’accettazione di ogni identità di genere, è necessario per l’autodeterminazione della persona e per combattere ogni tipo di discriminazione.

Lo Stato deve dunque garantire strumenti adeguati al raggiungimento di questo obiettivo. Le nostre proposte al riguardo sono:

  1. EDUCAZIONE SESSUALE E AFFETTIVA PER TUTT3

Continuativa, obbligatoria e omogenea in tutte le scuole del Paese, con più cicli durante tutto il percorso della scuola dell’obbligo a partire dall’ultimo anno della scuola primaria.

Non solo salute riproduttiva e contraccezione ma formazione sul vivere la sessualità, il piacere e l’affettività in maniera sana, consapevole, responsabile, rispettosa e senza pregiudizi.

Libera da condizionamenti di qualsiasi matrice religiosa e attenta a riconoscere e riflettere criticamente sugli stereotipi sessuali e di genere.

Erogata da educatorɜ ed espertɜ in pedagogia e coinvolgendo attivamente la componente docente nella progettazione.

  1. ASSORBENTI E CONTRACCETTIVI GRATIS PER TUTT3 

Ogni edificio pubblico deve essere dotato di distributori o sportelli dove ritirare gratuitamente prodotti igienici mestruali.

Discorso analogo vale per i contraccettivi: devono essere distribuiti in maniera gratuita in ogni presidio sanitario, farmacia, consultorio, scuola o università.

Abolire l’IVA su questi prodotti, se acquistati presso privati.

Prevedere, inoltre, un congedo retribuito al 100% per il ciclo mestruale fino ad un massimo di 3 giorni al mese.

FUORI DALLO SFRUTTAMENTO

Ogni essere umano ha diritto ad un lavoro ben retribuito, stabile, con pieni diritti e tutele. Al contrario, il mondo del lavoro oggi è caratterizzato da sfruttamento, precarietà, compressione dei tempi di vita e disuguaglianze. C’è chi il lavoro non lo ha, chi è troppo disillusə per cercarlo, chi lo cerca ma non lo trova, chi lavora troppe ore a settimana e chi non ne lavora nemmeno una. C’è chi lavora senza ricevere una paga, con ciò che dovrebbe essere formazione ma diventa sfruttamento. E c’è chi lavora con un contratto inadeguato, senza diritti e tutele. Le nostre proposte affrontano queste criticità, per una società dove il lavoro è sinonimo di dignità.

  1. SALARIO MINIMO DI ALMENO 10€ L’ORA E LEGATO ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: sotto 10€ l’ora non si parla di lavoro, ma di sfruttamento.

  2. ABOLIZIONE STAGE E TIROCINI GRATUITI: impossibilità per aziende ed istituzioni di utilizzare tirocini e stage non retribuiti. Il lavoro deve essere pagato, sempre.

  3. ELIMINARE I CONTRATTI PIRATA E RIDURRE DRASTICAMENTE LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI, FAVORENDO L’IMPIEGO STABILE: utilizzo del contratto a tempo indeterminato quale modalità principale di assunzione ed eliminazione dei contratti firmati da organizzazioni sindacali non rappresentative (cd. contratti pirata).

  4. PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI NEL SETTORE PUBBLICO: stabilizzazione, espansione e rinnovamento degli organici, per favorire un ricambio generazionale e il superamento di carichi di lavoro eccessivi, garantendo servizi pubblici di alta qualità.

  5. PERCORSI PER IL COINVOLGIMENTO DEI NEET NEL MONDO DEL LAVORO: oltre 3 milioni di giovani tra i 15 e i 34 anni in Italia non sono in percorsi formativi e non lavorano. Proponiamo il rafforzamento di percorsi per i NEET, con la collaborazione di poli formativi, aziende, istituzioni e settore.

  6. RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITÀ DI SALARIO: in Italia molte persone non hanno un lavoro, in molte lavorano troppo, e altre potrebbero rischiare il lavoro per via della riconversione ecologica delle attività industriali. Ridurre l’orario di lavoro a parità di salario consente di garantire salario e tempi di vita.

VOTIAMO DOVE VIVIAMO!

L’articolo 48 della Costituzione sancisce che il voto è libero e uguale per tutt3. Eppure, oggi molti giovani che studiano o lavorano fuori sede sono fortemente ostacolati nell’esercizio effettivo di questo diritto, poiché recarsi nel proprio comune di residenza comporta una serie di difficoltà logistiche legate agli spostamenti, i cui costi sono spesso troppo elevati.

Consentire a tutt3 di votare al di fuori del proprio comune di residenza, è dunque un atto di giustizia e democrazia, ed è fondamentale per contrastare l’elevato tasso di astensionismo che dilaga nel nostro Paese.

Nonostante gli appelli e la forte campagna sul tema, portata avanti  dal comitato di VotoDoveVivo, la proposta di legge depositata nel 2019 alla Camera dei deputati si è arenata in Parlamento, e ora la discussione continuerà nella prossima legislatura.

  1.    UNA LEGGE SUL VOTO AI FUORI SEDE Crediamo non si possa più aspettare, e vogliamo urgentemente l’adozione di un disegno di legge che preveda la possibilità di esercitare il diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, e la sperimentazione del voto elettronico, in modo così da consentire a studenti, studentesse, giovani lavoratori e lavoratrici di risparmiare il tempo degli spostamenti e il costo dei viaggi, nonché ridurre superflue procedure burocratiche.

NESSUNƏ RESTI INDITRO

L’accesso all’istruzione e la formazione sono diritti fondamentali e garantiti dalla Costituzione, al fine di arrivare a una libertà e un’emancipazione individuale e collettiva. Nonostante ciò da diversi anni la direzione intrapresa è stata completamente opposta.

Occorre aspirare a una scuola plurale, aperta, partecipata, laica, che torni ad essere vettore di mobilità sociale.

Bisogna riportare la conoscenza al centro delle agende politiche, a partire dall’allineamento dei finanziamenti all’istruzione con la media europea (6% del PIL). Abbiamo il più basso numero di giovani laureati, un altissimo livello di dispersione scolastica e le tasse universitarie fra le più proibitive. Per i soli costi nel mondo della scuola e dell’università, all’iscrizione si aggiungono quelli associati agli studi, al trasporto, agli affitti, al materiale didattico e così via. L’accesso allo studio deve essere, libero, gratuito e universale; privo della logica classista che crea student3 di serie A e di serie B. Bisogna garantire ore e sempre il diritto allo studio e il libero accesso alla conoscenza, riconquistando tempi e spazi di un’istruzione pubblica sempre più smantellata.

Per questo le nostre proposte sono:

1. ISTRUZIONE GRATUITA, DALLA CULLA ALL’UNIVERSITÀ:

Garantendo il diritto universale allo studio e al sapere; una formazione dall’asilo all’università davvero accessibile, in quanto diritto e condizione di sviluppo, non un costo.

2. SCUOLE E UNIVERSITÀ REALMENTE APERTE E ACCESSIBILI:

Non soltanto un trasporto gratuito ed ecologicamente sostenibile ma anche l’abbattimento delle barriere architettoniche e di quelle materiali per student3 BES e DSA. Maggiore formazione per insegnanti a partire dalla scuola dell’infanzia all’università, e cooperazione tra insegnanti e student3, per una scuola priva di discriminazioni e bullismo, garantendo l’adeguato supporto psicologico.

3. SUPERAMENTO DELLA LOGICA DELLE UNIVERSITÀ A NUMERO CHIUSO:

L’eliminazione del numero chiuso è una misura importante per garantire il libero accesso agli studi universitari e per contrastare la grande carenza di laureati nel nostro Paese, soprattutto in campo sanitario, dove le strutture ospedaliere sono già ad oggi carenti rispetto alla domanda. L’unica soluzione a lungo termine è quella di aumentare le risorse per l’università, permettendo più investimenti nelle infrastrutture, ampliando parallelamente l’offerta formativa per le specializzazioni mediche (vera carenza del nostro SSN).

4. ESTENSIONE DEL TEMPO SCUOLA

Crediamo sia importante prevedere il tempo pieno e il tempo prolungato (a seconda dei diversi ordini) in tutte le scuole del territorio nazionale, e garantire mense gratuite anche nelle università. Maggiori investimenti nei progetti extracurricolari, attività formative e sportive, che possano essere davvero gratuite e garantite all’interno del contesto scolastico.

5. MAGGIORI INVESTIMENTI NELLA RICERCA

Oggi i giovani che lavorano nella ricerca universitaria vivono in un mondo di precarietà e incertezza. E mentre l’Italia spende in ricerca solo un terzo della Germania e i giovani cervelli sono costretti a fuggire all’estero, crediamo sia fondamentale attuare un’inversione di tendenza: investire in modo consistente in ricerca e sviluppo, partendo dalle università pubbliche.

ABBATTIAMO IL PROIBIZIONISMO

Le politiche proibizionistiche contro le droghe promosse negli ultimi 70 anni nel lungo periodo hanno fallito: lo spaccio delle sostanze stupefacenti sotto il controllo della criminalità organizzata prosegue e la percentuale di detenzione per droghe in Italia si attesta al 35% contrapponendosi ad una media europea del 18%.

LEGALIZZAZIONE CANNABIS

  1. Legalizzazione della cannabis, garantendo il diritto di coltivazione ed uso personale fino ad un massimo di 5 piante.
  2. Nessun limite al possesso per coltivatori e limite dei 15 grammi per possesso in pubblico.
  3. Cancellazione dal casellario giudiziario per i reati degli ultimi 50 anni ritenuti idonei alla nuova normativa.

PER LE ALTRE SOSTANZE

Proponiamo la regolamentazione delle varie sostanze stupefacenti con un approccio alla materia anti-proibizionista sul modello portoghese. Depenalizzare il possesso e il consumo di tutte le sostanze è l’unica alternativa per affrontare il problema delle dipendenze da un punto di vista sanitario piuttosto che criminale. Dobbiamo andare verso:

  1. La depenalizzazione del consumo personale per ogni sostanza sotto i 5 grammi.
  2. Introdurre misure di riduzione del rischio e del danno come: programmi di supporto medico e sociale per chi soffre di dipendenze e programmi di formazione, educazione e informazione alle sostanze stupefacenti. L’obiettivo deve essere quello di preoccuparsi delle persone e non delle droghe. La legge deve tutelare la salute, per ridurre le problematiche fisiche e psicologiche di chi è dipendente da sostanze, puntando al reinserimento sociale e al contrasto della stigmatizzazione e della discriminazione.

CANAPA, INDUSTRIA E AGRICOLTURA 

  1. Trasformare il tavolo della filiera della Canapa in un tavolo tecnico permanente per stilare ed attuare un piano di sviluppo della filiera e l’entrata dei giovani nel settore.
  2. Supportare tramite investimenti nazionali ed europei le piccole e medie imprese che si impegnano nella coltivazione della canapa. Incentivare la formazione di consorzi cooperativi, di nuove imprese e start-up.
  3. Rigenerazione dei terreni abbandonati e inquinati tramite la coltivazione della canapa.
  4. Diffondere l’utilizzo della canapa nel settore edilizio come tecnica sostenibile.

CONOSCI E PRENDITI CURA DI TE STESSƏ

Siamo di fronte ad una generazione di giovani in preda al dolore e alla mancanza di significato.

È da qualche anno che studiosi e attivisti cercano di fare sensibilizzazione sull’importanza della salute mentale e sul suo indiscutibile legame con quella fisica. La pandemia ha avuto l’effetto di acuire diverse condizioni di disagio psichico, portando contemporaneamente alla luce la grave mancanza di risorse che lo Stato mette a disposizione per i servizi per la salute mentale. Secondo i dati OMS, nel 2020, i governi di tutto il mondo hanno speso poco più del 2% del proprio budget sanitario per la salute mentale. Ad oggi in Italia, l’unica risposta che è stata data è quella dell’irrisorio bonus salute mentale. A causa di consolidati pregiudizi sul tema, la resistenza ad integrare efficacemente nel sistema sanitario anche i servizi di salute mentale, sta creando dei danni evidenti alla popolazione tutta.

Noi non ci stiamo, la salute mentale è un diritto di tuttə al pari di quella fisica. Occorre una misura strutturale per far fronte a un forte e dilagante disagio psichico. È necessario garantire a tuttə l’accesso ad un percorso di supporto psicologico e terapeutico, gratis, puntuale e di qualità.

SERVIZI PUBBLICI E GRATUITI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO, PSICOTERAPEUTICO E PSICHIATRICO

Occorre stabilire dei presidi per servizi di salute mentale di tipo psicologico e terapeutico (psicoterapeuta e psichiatra) da affiancare al medico di base, che siano gratuiti e di qualità.

Questo porterebbe a infiniti vantaggi.

In primis si renderebbero i servizi per la salute mentale più facilmente accessibili e visibili, e si riuscirebbe ad attivare un efficace sistema di prevenzione e di cura, tramite la presa in carico tempestiva dei pazienti e, in prospettiva, un incremento della salute mentale nella popolazione, una migliore utilizzazione dei servizi sanitari e delle risorse farmacologiche con un abbassamento dei costi sanitari.

PRESIDI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO ANCHE NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ

È provato che l’adolescenza e la giovinezza siano i periodi con più alto rischio di insorgenza di disturbi mentali a causa della molteplicità dei cambiamenti fisici, psichici e sociali che ragazzi e ragazze affrontano.

Considerato inoltre, il periodo storico estremamente difficile che stiamo vivendo, con le incertezze e le paure innescate dalla crisi climatica, dalla guerra e dalla situazione sanitaria ed economica nazionale, crediamo sia necessario sostenere la crescita e lo sviluppo deə nostrə coetaneə, garantendo presidi permanenti di assistenza psicologica negli edifici scolastici e universitari. Occorre inoltre, incentivare percorsi e servizi di prevenzione in questi ambienti, tramite progetti e iniziative promosse dallo psicologo in collaborazione con gli insegnanti.

SPAZI SICURI PER TUTT3

La nostra società è sorretta da strutture economiche, culturali e politiche che sono profondamente patriarcali. La violenza di genere – in ogni sua forma – e l’emarginazione della comunità LGBTQIA+ rappresentano elementi portanti di un sistema sociale che si autoalimenta tramite il costante tentativo di affermare la dominazione e la sovradeterminazione del patriarcato. I numeri dei femminicidi e delle aggressioni omofobe parlano chiaro: l’Italia continua ad essere un Paese dove chi si riconosce nel genere femminile e chi fa parte della comunità LGBTQIA+ non può sentirsi sicurə. Troppo spesso lo Stato ha fallito nel proteggere persone esposte a violenze e discriminazioni. Per questo, riteniamo urgente attuare le tre proposte che seguono:

  1. CASE SICURE PER LE PERSONE DELLA COMUNITÀ LGBTQIA+ E DONNE VITTIME DI VIOLENZA In ogni città e comunque facilmente raggiungibili per chi abita in zone periferiche, aree interne e/o montane, per garantire uno spazio sicuro e dotato di uno staff adeguatamente preparato a chiunque sia vittima di violenze o si senta in pericolo.
  2. POTENZIAMENTO DEI CONSULTORI E DEI CENTRI ANTIVIOLENZA Dove chiunque può avere accesso garantito ad attività di sensibilizzazione, consulenza, supporto psicologico e psichiatrico, nonché di protezione e rieducazione.
  3. ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE Contro l’omobitransfobia e la violenza di genere: cicli di incontri in scuole, università e luoghi di lavoro; sportelli negli edifici pubblici dove poter accedere a materiale di informazione e sensibilizzazione.

16CREDICI: PER ESTENDERE IL DIRITTO DI VOTO A PARTIRE DAI 16 ANNI E NON SOLO!

  1. DIRITTO DI VOTO A PARTIRE DAI 16 ANNI ALLA CAMERA
  2. ABBASSAMENTO ALL’ETÀ DI 18 ANNI PER L’ESERCIZIO DELL’ELETTORATO PASSIVO ALLA CAMERA
  3. ABBASSAMENTO ALL’ETÀ DI 30 ANNI PER L’ESERCIZIO DELL’ELETTORATO PASSIVO AL SENATO 
  4. VOTO AI SEDICENNI Crediamo sia fondamentale coinvolgere nelle decisioni di carattere politico generazioni di giovani cittadini che già attivamente partecipano alle dinamiche della società civile. Inoltre, secondo l’articolo 2 del Codice Civile un sedicenne può esercitare diritti e doveri collegati al lavoro, quindi perché non dovrebbe anche essere titolare del dovere civico del voto?
  5. 18 ANNI PER L’ESERCIZIO DELL’ELETTORATO PASSIVO ALLA CAMERA Con la riduzione a 18 anni, si permette l’ingresso nelle istituzioni dei giovani e delle giovani, permettendogli così di lottare attivamente anche in ambiti come l’istruzione, il lavoro, l’università, la ricerca.
  6. 30 ANNI PER L’ESERCIZIO DELL’ELETTORATO PASSIVO AL SENATO Riducendo a 30 anni l’età minima per accedere al Senato, si permette a un gran numero di cittadine e cittadini di introdurre nel dibattito di Palazzo Madama, in maniera diretta, le proprie istanze. Si tratta di quella fetta di popolazione che, molto spesso, affronta non poche difficoltà legate al mercato del lavoro.
  7. COME FUNZIONA FUORI DALL’ITALIA? In Austria, dove da 10 anni è stata abbassata l’età per il voto, i 16enni si sono mostrati molto più interessati alla politica. Il Paese è stato pioniere in Europa, seguito da Malta, Germania, Scozia ed Estonia per elezioni locali. L’idea di fondo è che si diffonda maggior coscienza politica ampliando l’opportunità di votare.

CULTURA LIBERA

Il nostro patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, è immenso, sconfinato. Eppure, tutt’oggi ancora non si riesce a vivere con la cultura nel nostro Paese. Il motivo è presto detto, oltre ad essere più che evidente. Non si investe seriamente nella cultura, soprattutto in maniera strutturale. Nonostante i piccoli miglioramenti degli ultimi anni, la spesa media italiana per i servizi culturali è ben al di sotto della media europea (2,9% rispetto al 4% della media UE, fonte: Eurostat). Non solo, questo immenso patrimonio difficilmente è fruibile alla maggior parte di noi. E il motivo è altrettanto evidente: non ce lo possiamo permettere. Oggi più che mai andare al cinema, leggere un buon libro, assistere ad uno spettacolo teatrale o visitare un museo è di fatto un lusso, una spesa che in sempre meno possono permettersi. 

La cultura, specie nel suo senso più ampio, non è solo divertimento e leggerezza, oppure un “di più” di cui si può fare a meno. E’ una parte fondamentale delle nostre vite. Perché ci permette di catapultarci nel mondo del possibile, di emancipare la nostra persona e ci fornisce forme, strumenti e idee per poter vivere e immaginare una vita degna di essere vissuta. La scintilla di qualsiasi cambiamento, sia personale che sociale.

Per questo presentiamo due proposte, semplici e dirette, per avviare questo cambio di rotta necessario. Le nostre proposte sono:

  1. Aumentare la spesa pubblica del comparto culturale fino al raggiungimento almeno della media europea oggi al 4%, per garantire un lavoro dignitoso e stabile, una cura e salvaguardia adeguata del nostro patrimonio, un rilancio di questo mondo da troppo tempo abbandonato a sé;
  2. Prodotti e servizi culturali gratuiti o con forti agevolazioni per giovani under 30. Perché l’accesso alla cultura ㅡ in ogni sua forma, che siano teatri, musei, cinema, libri, musica o quant’altro ㅡ significa opportunità, emancipazione e realizzazione della propria persona, perché è la precondizione necessaria per vivere una vita degna di esser vissuta. Ed ogni giovane ha diritto a ciò, a prescindere dalla propria condizione familiare. Questa misura verrà implementata attraverso la Carta Giovani Nazionale (legata al circuito europeo EYCA) e permetterà l’accesso ad ogni luogo, servizio e prodotto culturale gratuitamente o a prezzi fortemente agevolati. Per supportare tale spesa si procederà alla creazione di un fondo attraverso la fiscalità generale. Ogni tipologia di servizio o prodotto culturale avrà la sua percentuale di agevolazione o garanzia di gratuità, avrà validità su tutto il territorio nazionale e non sarà soggetta alla discrezionalità delle aziende che forniscono prodotti e servizi.