“Noi stiamo alla scienza e numerosi scienziati – tra cui Angelo Tartaglia, Massimo Scalia, Vincenzo Balzani, Francesco Gonella, Sergio Ulgiati, Federico Butera – hanno rimarcato che la principale caratteristica dei reattori di quarta generazione è quella di non esistere. Si tratta ancora di progetti, di varia tipologia, ma la tecnologia utilizzata è sempre quella della fissione nucleare dei precedenti modelli di prima, seconda e terza generazione, che non risolve nessuno dei problemi che le sono intrinseci riguardo alla sicurezza e alla gestione delle scorie, con riferimento specifico ai prodotti della fissione. Tra questi, si continua a parlare dei cosiddetti reattori veloci autofertilizzanti, con ancora maggiori problemi di sicurezza e gestione delle scorie. Si tratta in generale di investimenti enormi su tecnologie i cui tempi di realizzazione sono semplicemente incompatibili con l’urgenza imposta dalla situazione eco-climatica. A rendere ancor meno sensata la scelta del nucleare, si tratterebbe di investimenti sottratti a tecnologie già disponibili e ingegnerizzabili su larga scala (solare, eolico), che richiedono investimenti infrastrutturali già largamente penalizzati a favore dei sussidi alle fonti fossili, che con la scelta nucleare rischierebbero di veder accantonata l’unica strategia energetica coerente ed efficace nei tempi richiesti dalla situazione emergenziale”.
Lo ha detto nell’aula della Camera, spiegando i contenuti della mozione contro il nucleare, il deputato di alleanza Verdi sinistra Filiberto Zaratti, il quale ha detto che il Governo dovrebbe impegnarsi in ben altro, come chiede AVS, cioè: “A sostenere gli impegni europei sul Green Deal, sulla legge sul clima, sul piano Fit for 55 e sulla direttiva sul risparmio energetico; ad aggiornare quanto prima il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), adeguandolo agli obiettivi climatici previsti dall’Unione europea; a rispettare la volontà degli italiani espressa contro il nucleare, con ben due referendum popolari; a fornire ogni elemento utile al Parlamento, prima del G7 di Hiroshima, in merito alla posizione che intenderà assumere sull’energia e su come intenderà raggiungere l’obiettivo 72 per cento di fabbisogno elettrico da rinnovabili entro il 2030; a fornire ogni elemento utile al Parlamento in merito alle iniziative che intende adottare per l’individuazione del deposito unico nazionale da definire entro il 1° gennaio 2024, e garantire la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale di tutti i siti temporanei e delle strutture del territorio nazionale dove sono attualmente collocati i rifiuti radioattivi”.