“Nell’intervista rilasciata oggi a ‘la Repubblica’, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sembra aver dimenticato una lezione fondamentale: l’energia nucleare è un vicolo cieco economico e ambientale. Parliamo di un’energia che richiede investimenti pubblici massicci. Prendiamo ad esempio la centrale nucleare di Flamanville in Normandia: iniziata nel 2007, la sua messa in funzione era inizialmente prevista per il 2012. Ora, dopo 16 anni, è ancora in costruzione con un costo lievitato del 700%. E non dimentichiamo Hinkley Point nel Regno Unito, dove il prezzo per MWh è stato sterilizzato a 120 euro per i prossimi 35 anni. Questi sono costi insostenibili che ricadranno sulle spalle delle famiglie e delle imprese italiane. E non includono le spese per la gestione delle scorie radioattive, un problema che il Ministro sembra voler risolvere in fretta ma senza una soluzione concreta”.
Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “Il Ministro cita la ‘tassonomia green dell’UE’ come giustificazione per il ritorno del nucleare in Italia, ignorando il fatto che la stessa Unione Europea sta spingendo verso un futuro energetico basato sulle rinnovabili. Inoltre, sostiene che il nucleare è necessario per la sicurezza energetica del futuro. La Francia ha dovuto nazionalizzare EDF, la società che produce energia nucleare, con 13 miliardi di euro per gli elevati debiti accumulati. Contrariamente a quanto afferma il Ministro, puntare esclusivamente sulle rinnovabili è possibile. La Germania ha già un piano per soddisfare il 100% del suo fabbisogno di energia elettrica attraverso le rinnovabili entro il 2035. Questa è la direzione in cui dovremmo andare, non indietro verso una fonte energetica obsoleta, costosa e insicura”.
“Inoltre, il Ministro sembra sottovalutare la volontà del popolo italiano, che ha respinto l’energia nucleare in due referendum distinti che non può semplicemente ‘superare’ come se fossero ostacoli insignificanti: la democrazia e la volontà popolare devono essere rispettate. È falso che il referendum sul nucleare era su impianti di I e II generazione ma sulla produzione del nucleare da fissione in generale. Se il governo intende proseguire su questa strada, per noi di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra, la risposta sarà chiara: ci sarà un nuovo referendum, perché la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale non possono e non devono essere sacrificate sull’altare di un’energia obsoleta, costosa e insicura come il nucleare,” conclude Bonelli.