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Fonderia di Pontevico, Brescia. EVI: interrogazione per ennesima industria inquinante nella provincia più inquinata d’Europa

“Il progetto della società RaffMetal s.p.a. di costruire una fonderia a Pontevico, in provincia di Brescia, è inaccettabile. In questa zona si registrano valori elevatissimi di polveri sottili, ammoniaca, ossidi di azoto, confermati anche dall’Agenzia Ambientale Europea che nel suo ultimo report indica Brescia e Cremona città con l’inquinamento atmosferico peggiore d’Europa, dove, pertanto, la salute dei cittadini viene messa continuamente a rischio. Eppure si continua ad agire come se nulla fosse, proponendo di realizzare nuovi impianti industriali dall’impatto devastante”. Lo afferma Eleonora Evi, deputata della Alleanza Verdi Sinistra e co-portavoce nazionale di Europa Verde, la quale spiega:
“Il progetto prevede un impianto che, oltre a consumare ulteriore suolo, avrà come ovvia conseguenza l’aumento delle emissioni nocive in atmosfera prodotte dall’impianto stesso, che sarà alimentato a gas metano, oltre all’aumento dei flussi di traffico. Un altro aspetto di grande criticità, come riportato dalla stessa Arpa Lombardia, riguarda i considerevoli fabbisogni idrici per uso industriale che avrebbero un impatto sulle acque, in particolare sotterranee, oggi già in stato di alta vulnerabilità considerato anche il drammatico perdurare della siccità. Su sollecitazione del gruppo locale di Europa Verde, da tempo in prima linea nella lotta per difendere la salute e l’ambiente della provincia di Brescia, ho presentato una interrogazione ai Ministri dell’Ambiente, della Salute e delle Imprese e del made in Italy per capire se questo accanimento, in particolare su alcuni territori italiani come la provincia di Brescia, sia l’unico modello che conoscano, quello che sacrifica continuamente la salute dei cittadini e l’ambiente. L’interrogazione sottolinea anche che, a oltre un mese dalla campagna di rilevamento dello stato ante-impianto dell’aria ad oggi i risultati non sono ancora messi a conoscenza del pubblico. Dati di estrema rilevanza per poterli confrontare con la normativa italiana ed europea e con le raccomandazioni dell’OMS”, conclude Evi.