“In assenza di una legge, attualmente è la sentenza della Corte costituzionale del 2019 che disciplina il suicidio medicalmente assistito in determinati casi. Chiediamo che il ministro Schillaci informi il Parlamento sugli effetti nelle diverse Regioni italiane di quella sentenza che, ad oggi, supplisce alla assenza di una norma che il Parlamento non è stato in grado fino ad ora di fare per divisioni, ritrosie e anacronismi”.
E’ quanto chiede la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella, la quale spiega: “la richiesta nasce da quanto abbiamo appreso a proposito di una drammatica vicenda accaduta il 13 gennaio 2019, cioè poco prima della sentenza della Consulta, quando un imprenditore chiese ad un medico di guardia, 32enne, dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma, di porre fine alle sofferenze della moglie con un’iniezione letale di cloruro di potassio. Dopo quattro anni di indagini è stata fissata al prossimo 10 novembre l’udienza preliminare che deciderà il rinvio a giudizio dei due uomini per omicidio colposo: un tempo lungo per un percorso istruttorio difficile con decine di interrogatori, dopo che la storia è emersa a causa della cartella clinica della donna dove lo stesso medico di guardia aveva scritto di aver somministrato per via endovenosa la soluzione letale. Questa vicenda ci ricorda che il diritto ad un fine vita dignitoso è un percorso accidentato: attualmente l’accesso alle procedure previste dalla sentenza prevedono costi molto alti a carico del paziente, ci chiediamo pertanto quanti pazienti ne abbiano fatto richiesta”, ha concluso Zanella.
Fine vita, Zanella: Schillaci informi Parlamento su effetti sentenza Corte

La Redazione
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