“Le dichiarazioni del presidente di Confindustria Bonomi sono francamente inaccettabili, così com’è inaccettabile lo scudo penale a Taranto. Lo ribadiamo ancora una volta: lo scudo penale è una vergogna e chi commette reati contro la salute e l’ambiente non può avere l’immunità penale. È una concezione feudale del diritto ed è la stessa che ha costretto le cittadine e i cittadini di Taranto a vivere in un dramma”.
Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli, che prosegue: “La popolazione tarantina e i lavoratori dello stabilimento, in questi anni, hanno pagato un prezzo altissimo in termini di salute e, purtroppo, di vittime causate dalla malagestione dell’acciaieria. Da troppo tempo si attendono le bonifiche mai realizzate e la conversione della fabbrica, così come avvenuto a Bilbao in Spagna o nel bacino della Ruhr in Germania”.
“Dobbiamo ancora sentir parlare di “scudo penale” quando, solo poche settimane fa, la dirigenza di Arpa Puglia ha inviato una lettera ai commissari dell’ex Ilva, chiedendo di intervenire per ridurre le emissioni di benzene, composto tossico che genera il cancro, in particolar modo rilevati dalla stazione situata nel quartiere Tamburi – che ha già pesantemente pagato in salute e in vittime il prezzo dell’inquinamento – dove i dati parlano a novembre 2022 di una media di benzene pari a 3,3 nanogrammi per metro cubo un valore superiore alle medie rilevate dal 2019 al 2021. Piuttosto che di scudo penale, si lavori per accelerare le bonifiche, utilizzando risorse per risanare luoghi altamente inquinati, dov’è ancora a rischio la salute dei cittadini e impedendo loro le possibilità di riscatto,” conclude Bonelli.