“Con il Decreto Asset approvato ieri in Consiglio dei Ministri, assisteremo al ritorno in blocco degli uomini di Pietro Ciucci, precedentemente all’interno di Anas, ora di nuovo nella società ‘Ponte sullo Stretto di Messina’. La norma approvata dal CdM che fa saltare il tetto agli stipendi ha come obiettivo quello di ricostituire la stessa struttura che aveva precedentemente gestito il progetto del ponte, sia in Anas che nella società incaricata, prima del suo scioglimento. Di fatto, ciò che il CdM ha approvato ieri è un ritorno alle dinamiche della Prima Repubblica, ma questa norma è incostituzionale perché lede il principio di uguaglianza: nella pubblica amministrazione, ci saranno amministratori di serie A e di serie B benché di pari livello e funzioni, con la società ponte oasi felice degli stipendi senza limiti”.
Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “Dopo aver fatto saltare il tetto agli stipendi, probabilmente, il prossimo passo del Consiglio di Amministrazione sarà nominare Ciucci come direttore generale della società, replicando il periodo tra il 2006 e il 2015, quando lui ricopriva il ruolo di direttore generale e presidente di Anas. Ribadisco che il ponte sullo Stretto rappresenta una mangiatoia di Stato, finanziata con le tasse degli italiani che sono poi costretti a fare i conti con tagli alla sanità, all’istruzione e ai trasporti pubblici: viaggiare in treno da Siracusa a Trapani, nel 2023, richiede oltre 11 ore. Queste sono le priorità che il Governo dovrebbe realmente affrontare,” conclude Bonelli.