Il Def del Governo Meloni non ha nessuna visione, manca il Paese reale. Dovrebbe guardare al futuro, essere la cartina di tornasole del messaggio che si dà al Paese e invece è un provvedimento che guarda al passato e che ci riporta all’austerity. Un provvedimento bluff che non riduce le disuguaglianze, non conferma gli obiettivi di riduzione del deficit pubblico e non mantiene neanche una delle promesse fatte dal governo Meloni. La linea della maggioranza è quella della prudenza, ma le previsioni di crescita ‘caute’, così come sono definite nel Def, rischiano di essere confuse con l’inerzia o con la mancanza di coraggio e di prospettiva futura, prosegue Magni. E infatti il Def non ha coraggio e manca di prospettiva. Mantiene la legge Fornero e toglie opzione donna. Niente per gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni hanno perso potere d’acquisto. Niente per ridurre divari e disuguaglianze o per favorire l’occupazione femminile. All’Italia serve una prospettiva per una società più coesa e sicura. L’intervento che dobbiamo fare su Pnrr e Def deve tendere a riunificare il Paese, a ridurre le disuguaglianze, a dare una possibilità a chi ha meno. La destra di governo ha invece intrapreso esattamente la strada opposta a tutto questo. Come Alleanza Verdi e Sinistra, Pd e M5s abbiamo presentato un’unica risoluzione perché cambiare si deve, cambiare si può.
Lo afferma il senatore Tino Magni, dell’Alleanza Verdi e Sinistra italiana, intervenendo in Aula a Palazzo Madama in dichiarazione di voto sul Def.