“Il coordinatore politico di FdI Donzelli, nominato dalla stessa Giorgia Meloni, oggi nell’aula della Camera dei Deputati ha pronunciato parole altamente offensive nei confronti di parlamentari dell’opposizione accusandoli di stare dalla parte di terroristi e mafiosi. Le parole di Donzelli sono inaccettabili perché ricordiamo che ci sono parlamentari della Repubblica che hanno dato la loro stessa vita per difendere lo Stato e la Democrazia dal terrorismo e dalla mafia, così come ci sono parlamentari sotto scorta in virtù delle battaglie contro la criminalità organizzata. Queste parole indecenti e inaccettabili di Donzelli hanno un peso anche dal punto di vista politico, perché coinvolgono la stessa Giorgia Meloni: ci troviamo nella situazione in cui o Donzelli chiede ufficialmente scusa per le gravissime offese a deputati della Repubblica, oppure Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni prendono le distanze da queste frasi. Parole che non possono essere derubricate ad un eccesso di foga, ma sono parole profondamente offensive, indegne dell’Aula di un Parlamento”.
Così in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e Deputato di Alleanza Verdi Sinistra.
“Il vicepresidente del COPASIR e deputato Donzelli, – ha proseguito, – intervenendo in aula ha parlato di documenti su presunti legami e contatti tra la mafia e gli anarchici attraverso colloqui in carcere tra Alfredo Cospito e mafiosi. Donzelli ha reso pubblici i contenuti di intercettazioni tra mafiosi e Cospito. Il ministro Nordio come può consentire che atti segreti siano divulgati dal deputato Donzelli. Donzelli rendendo pubblici i contenuti delle intercettazioni ha danneggiato il lavoro di intelligence della forze dell’ordine. Ma noi chiediamo quali siano le fonti di queste informazioni, perché se le avesse ricevute in qualità di membro del COPASIR avrebbe violato il segreto di Stato. Scriveremo formalmente al ministro di Grazia e Giustizia e al presidente del Copasir perché se Donzelli avesse violato il segreto non può più fare il vice-presidente del Copasir. Vogliamo sapere se nel rendere pubblici i contenuti delle intercettazioni in corso sia stato commesso un illecito e per questo presentiamo esposto alla procura della Repubblica di Roma”.