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Carne coltivata. Evi (AVS): Governo miope, ignora i benefici, penalizza ricerca ed economia italiana

“Abbiamo votato contro il disegno di legge con cui il Governo mira a vietare la commercializzazione della carne ‘sintetica’, la brutta, cattiva carne ‘Frankenstein’ che danneggia irrimediabilmente il prodotto di eccellenza italiano, quella carne mostruosa fatta con chissà quali antibiotici e ormoni che quei guastafeste vegani volevano far trangugiare a forza a tutti gli italiani. Questo è ciò che il governo vuole far credere alle persone ma la realtà è ben diversa: il provvedimento approvato oggi non solo ignora i benefici ambientali e sanitari dei prodotti alimentari derivati dalla coltivazione cellulare, ma si presenta anche come un chiaro esempio della tendenza repressiva e liberticida del Governo. Vietare un prodotto sicuro e approvato a livello europeo non ha senso in un mercato unico dove la libera circolazione delle merci è una pietra miliare. Con questo atteggiamento, il Governo rischia di violare le norme europee e certamente danneggia le imprese e la ricerca italiana nel settore, ostacolando lo sviluppo di un mercato promettente”.

Così, in una nota, la co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Eleonora Evi, che prosegue: “La nostra posizione è chiara: riteniamo che la carne coltivata non rappresenti una minaccia per il prodotto di eccellenza italiano come il Governo e associazioni come Coldiretti vorrebbero far credere. La realtà è che l’industria zootecnica italiana, con il suo uso intensivo di antibiotici e condizioni di allevamento spesso discutibili, è lontana dall’essere un modello di eccellenza. Il divieto, basato su falsità e mistificazioni, ignora gli enormi vantaggi ambientali della carne coltivata, come la riduzione significativa nell’uso di acqua, energia e la quasi totale assenza di emissioni e deiezioni. Inoltre, la carne coltivata non richiede antibiotici, a differenza degli allevamenti intensivi che contribuiscono enormemente ad accrescere l’antibiotico-resistenza, una delle maggiori minacce per la salute globale, causa di 33 mila decessi all’anno. Parlare di ridurre il consumo di carne, di ridurre il numero di capi allevati, di come rendere l’agricoltura e l’allevamento davvero sostenibili: di questo si dovrebbe discutere in Parlamento! Ma invece di affrontare problemi reali, il Governo ha scelto di attaccare un settore emergente con provvedimenti propagandistici, per difendere un modello produttivo dall’impatto devastante, che danneggia sia la salute pubblica che l’economia,” conclude Evi.