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Bonus edilizi, parlamentari di Verdi e Sinistra incontrano sindacati edili e costruttori

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Una delegazione di parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra composto da Luana Zanella, Angelo Bonelli, Tino Magni, Franco Mari, Francesco Borrelli e Marco Grimaldi, ha incontrato oggi i rappresentanti sindacali di FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEALUIL – Alessandro Genovesi, Enzo Pelle e Vito Panzarella – e dell’Associazione Nazionale costruttori edili – Natascia Ferrante e Stefano Betti – in merito alla vicenda della cessione dei crediti relativi ai diversi bonus edilizi, sul quale il Governo ha disposto un repentino stop lo scorso 16 febbraio con un Decreto legge, ora all’esame del Parlamento.

“Abbiamo ascoltato – dicono i parlamentari di AVS – il grido di allarme delle rappresentanze dei lavoratori e delle imprese edili, sulle conseguenze drammatiche che il decreto del Governo rischia di produrre sull’intero settore. Non solo il decreto non affronta questa emergenza economica e sociale di tante famiglie ed imprese finanziariamente esposte, ma con il blocco repentino del meccanismo di cessione del credito e dello sconto in fattura condanna definitivamente un settore che più di altri è stato in grado di spingere la ripresa economica post pandemia”.

“A rischio ci sono almeno 100mila posti di lavoro e decine e decine di imprese, già oggi sull’orlo del fallimento per mancanza di liquidità. Nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento occorre introdurre una disposizione per lo sbocco immediato dei crediti, dando la possibilità agli istituti di credito di compensare attraverso i prossimi versamenti F24 i crediti accumulati”.

“Occorre poi, come condiviso con le rappresentanze economiche e sociali, mantenere il sistema della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, rimodulando i bonus in base alla condizione economica dei contribuenti, alle tipologie di immobili più energivore e sismicamente più vulnerabili, favorendo gli interventi sul vasto patrimonio edilizio pubblico sul quale finora il superbonus non ha trovato alcuna applicazione”.

“Serve una misura strutturale di lungo periodo, dice il mondo del lavoro e dell’imprese, in grado di accompagnare il Paese a cogliere la sfida della transizione energetica che l’Europa si è posta come obiettivo per la neutralità climatica al 2050, capace di stabilizzare anche i fenomeni speculativi sul costo delle materie prime che il Supebonus, così come concepito, ha in parte prodotto. Il mondo del lavoro e delle imprese sono pronte a fare la loro parte. Al contrario del Governo che vuole arrestare questo percorso virtuoso”, hanno concluso i parlamentari di AVS.