La presidente del consiglio Meloni, nel documento che consegnato alla Camera dei Deputati dice testualmente: “Come voi sapete, all’indomani della disgrazia di Cutro, ha scritto al Presidente della Commissione europea, al Presidente del Consiglio europeo, al Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea e agli altri leader europei per ribadire che noi non possiamo attendere oltre”.
Signora presidente quella di Cutro per noi non è stata una disgrazia ma un’omissione di soccorso di una barca di cui era nota la presenza dei migranti come dimostrato dall’annotazione di un ufficiale della guardia di finanza che alle 23.20 di sabato 25 febbraio, un’ora dopo l’avvistamento del caicco da parte dell’aereo Frontex scrive: “ Si comunica avvistamento di nave con migranti” dopo aver ricevuto il dispaccio da Roma la nota Frontex. Ed è singolare che dopo il naufragio quell’annotazione sparisce dai verbali. Va ringraziata la giornalista Alessandra Ziniti de La Repubblica per aver pubblicato questi documenti. Ora la domanda che rivolgo al governo è: Avete omesso di dare notizie rilevanti sul naufragio al parlamento italiano? Perché la vostra posizione a partire dalla Presidente Meloni e il ministro Piantedosi è sempre stata quella di sostenere che non sapevate che in quella barca c’erano dei migranti e lo si sapeva dalle 23.20 ben 5 ore prima che avvenisse il naufragio. Perché non avete comunicato questo aspetto al parlamento italiano?
La presidente Meloni ci dice: “Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, che è inevitabilmente un pericolo insito nei viaggi organizzati da criminali e scafisti senza scrupoli.”
Inermi lo siete stati, ma vedete voglio dirvi che noi vogliamo combattere i trafficanti più di voi. Ma dovete spiegare perché con i trafficanti di migranti voi ci fate gli accordi politici ed economici.
Nel mezzo della strage di Cutro, una notizia è passata inosservata: il 2 marzo scorso la polizia francese ha fermato all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi Imad Al Trabelsi, attuale ministro dell’interno libico, con una valigia piena di soldi in contanti, mezzo milione di euro, di cui il ministro non ha “saputo” dare spiegazioni. Il potente ministro libico gli affari, e tanti, li fa da sempre con i governi occidentali. Il trafficante libico Trabelsi, promosso a ministro, lo scorso 21 di febbraio era con Piantedosi nel suo ufficio, a Roma, per gli accordi “per fermare le partenze” dei migranti e dei rifugiati imprigionati in Libia. Chi è Trabelsi lo dice il suo curriculum: capobanda del sud ovest della Libia dilaniata del post-Gheddafi, già schedato dalle Nazioni Unite come uno dei più potenti trafficanti e torturatori, a capo della milizia di Zintan. Ha accumulato milioni di euro principalmente attraverso il traffico illegale di petrolio.
Per questo signore, così calorosamente accolto da Piantedosi a Roma, nelle carte ufficiali delle Nazioni Unite e del Tribunale Penale Internazionale, si parla di “traffico di esseri umani, violenze, torture e sparizioni forzate ai danni di migliaia di migranti e rifugiati”. Chiaro???
Parlate tanto aiutiamoli a casa loro, ma il fondo per l’aiuto allo sviluppo in rapporto al reddito nazionale lordo che era stato deciso dai paesi OCSE dovesse raggiungere lo 0,70% vede l’Italia tra gli ultimi paesi con lo 0,29%. Pensiamo che sia urgente abolire la legge Bossi-Fini, vero ostacolo alle entrate regolari, prevedere un sistema di soccorso europeo e rispettare gli obblighi verso la cooperazione internazionale e non ridurre le protezioni speciali come vuole la Lega.
La presidente del consiglio ha confermato l’opposizione alle proposte sul piano Fit for 55 come il regolamento sulle stop alle immatricolazioni sulle auto elettriche o la revisione della direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici. Ha giustificato questa assurdità perché, queste misure sarebbero una penalizzazione dei nostri cittadini e delle nostre imprese. Avete demolito il Superbonus, che certamente andava modificato perché lo stato non poteva pagare a gratis la casa dei ricchi, con la motivazione della forte spesa ed esposizione sui conti pubblici ma non fate una piega se mantenete 41 miliardi di euro di sussidi pubblici all’anno alle fonti fossili.
Avete costruito una politica della paura basata sulle bugie fatta per terrorizzare gli italiani e difendere gli interessi di chi fa affari con le fonti fossili.
È una bugia quella della presidente Meloni che dice che la direttiva sull’efficientamento penalizzerà gli italiani perché la direttiva non prevede obbligo per i cittadini di ristrutturare ma un obbligo per i governi di attuare piani strutturali prevedendo incentivi per favorire il risparmio energetico nelle case. Tutte bugie dette consapevolmente per difendere lo status quo e gli interessi di chi in questo paese si è arricchito con i soldi delle famiglie e delle imprese italiane come ad esempio le società energetiche che hanno realizzato in un anno 50 miliardi di euro di extraprofitti con la speculazione sul gas.
È un’altra bugia quella della presidente Meloni che attacca il regolamento sull’auto perché danneggerà l’economia. In primis perché dopo il 2035 le auto a motore endotermiche potranno continuare a circolare, ma comunico alla presidente che tutte le industrie automobilistiche del mondo hanno deciso di produrre solo elettrico chi nel 2030 e chi nel 2035. Stellantis 2030, Volvo 2030… Se fosse per voi ci sposteremmo ancora con il calesse trainato dai cavalli.
Dite che volete la neutralità tecnologica e proponete l’uso dei biocarburanti e dei carburanti sintetici.
Ma sapete di cosa state parlando?
Per incrementare la produzione di biocarburanti ENI ha avviato progetti agricoli in sei Paesi dell’Africa subsahariana: Kenya, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda. L’obiettivo dell’azienda è coprire il 35% dell’approvvigionamento complessivo delle sue bioraffinerie entro il 2025 e arrivare a produrre più di 800.000 tonnellate di biocarburanti all’anno entro il 2030. Stiamo parlando di paesi africani che vivono problemi drammatici per l’accesso al cibo. Nel Congo ci sono 7 milioni di persone che soffrono la fame con l’indice di malnutrizione più basso nel mondo, idem in Ruanda. Cosa fa il governo italiano attraverso la sua azienda di stato ENI? Prende i terreni in Africa, li sottrae alla coltivazione di cibo per garantire a noi l’uso dei biocarburanti mentre le popolazioni continuano a morire di fame, più di prima. Questo a me provoca disgusto, a voi? Cara Presidente Meloni e maggioranza questo non è il piano Mattei per l’Africa questo si chiama colonialismo.
Il carburante sintetico tanto citato da voi come strumento per raggiungere la neutralità tecnologica. Ma sapete quanto costa oggi il carburante sintetico? Non meno di 10 euro al litro e come ha detto il ministro ombra dell’ambiente Cingolani per renderlo competitivo servono incentivi di Stato.
La produzione di carburanti sintetici richiede un enorme dispendio di energia. Lo sa la presidente? Per produrre un litro di combustibile sintetico sono necessari oltre 20 kWh di elettricità. Ipotizzando un consumo di 5 litri per 100 chilometri, si avrà un consumo di elettricità pari a 100 KWh. Ma se si caricano 100 kWh direttamente in un’auto elettrica, l’autonomia sarà di 500 chilometri. Vi è chiaro?A proposito della differenza tra pragmatismo e ambientalismo ideologico. Questo sasso sapete dove l’ho preso? Nel mezzo del fiume Adige perché non c’è più acqua.
Avete istituito una cabina di regia e l’ennesimo commissario. Ma continuate con le politiche che sono responsabili del cambiamento climatico, della siccità , dell’assenza di acqua. Volete fare dell’Italia un hub del gas per vendere gas all’estero. Siete degli irresponsabili e non leggete nemmeno i report degli scienziati dell’IPCC dell’ONU che dice che a breve il mondo entrerà in uno scenario climatico del tutto inedito, qualcosa che la specie umana non ha mai visto prima. certifica che aumenteranno gli eventi estremi ai quali andremo presto incontro con l’aumento delle temperature.
Siete il governo che rappresenta al meglio l’egoismo del presente a scapito delle generazioni che verranno, siete contro tutto , la modernizzazione e l’innovazione bravi a difendere gli interessi di chi ha inquinato e vuole continuare a farlo mentre nel mondo si spendono oltre 2 mila miliardi di dollari per armi che allontanano la pace.
Bonelli sulle Comunicazioni della Premier Meloni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023

La Redazione
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21 Settembre 2023