“Ora è ufficiale, c’è l’accordo sull’auto elettrica tra Germania e Unione Europea: l’Italia ne esce drammaticamente sconfitta. Abbiamo assistito ad una strategia, quella della presidente Meloni, non perdente ma evidentemente folle, che ha portato a favorire la Germania con gli e-fuel , ovvero i carburanti sintetici di cui è una grande produttrice.” Così in una nota, Angelo Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che spiega
“Il disastro diplomatico e politico dell’Italia, di cui si devono assumere la responsabilità Giorgia Meloni e il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, è davanti agli occhi di tutti. Ricordo che se la presidente Meloni invece di ridere in aula ci avesse ascoltato avrebbe avuto l’opportunità di valutare bene quel che si decideva in Europa: nel mio intervento avevo spiegato perché i carburanti sintetici costano oltre 10€ al litro.”
“Questa tipologia di carburanti – prosegue Bonelli – può essere competitiva solo con forti incentivi di Stato, come per altro sostiene il ‘ministro ombra’ dell’Ambiente, Roberto Cingolani. Fortunatamente almeno i biocarburanti, che sono un assalto all’Africa e ai suoi terreni sottraendo cibo alle popolazioni che soffrono la fame, sono stati esclusi dall’Unione Europea. La manovra della premier non è riuscita a favorire le multinazionali nostrane come Eni, cosa che ha sempre fatto in ogni sua azione ‘proteggendo’ le fonti di energia fossile e contrastando ogni buona politica per la transizione green“.
“Purtroppo, Giorgia Meloni viene in Parlamento a rappresentare le proposte sul Consiglio Europeo facendo uno show che nulla ha a che vedere con la politica e il Consiglio. Con queste premesse in Europa viene sconfitta questa posizione contro l’auto elettrica dell’Italia, nonostante le maggiori case automobilistiche stiano avviando processi di conversione verso l’elettrico, come precisato anche oggi dalla Renault. Di fronte a questo disastro politico diplomatico, qualcuno si dovrá assumere le proprie responsabilità politiche per i No alla transizione ecologica, alla modernizzazione e all’innovazione di questo governo di destra: lo faccia la premier Meloni oppure continuerà a far pagare un duro prezzo economico, industriale e ambientale all’Italia” Conclude