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Ambiente. Evi (AVS): ENI sapeva e ha continuato a inquinare. È ora che riveda sua strategia e risponda di sue azioni

“Greenpeace e ReCommon hanno scoperto che, in diverse sue pubblicazioni risalenti agli anni ’70 e ’80, ENI, un’azienda all’epoca interamente controllata dallo Stato italiano, sapeva degli impatti catastrofici che la combustione di fonti fossili avrebbe avuto sul nostro pianeta. Ha scelto di ignorare questi avvertimenti allora e lo fa tuttora, continuando a investire in petrolio e gas come nulla fosse, contribuendo, con le sue emissioni, alla crisi climatica che oggi mette a rischio la sopravvivenza della nostra specie sul pianeta. È scandaloso e inaccettabile”.

Così, in una nota, la co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Eleonora Evi, che prosegue: “Ringrazio Greenpeace e ReCommon per aver portato alla luce questa verità scomoda. Come Exxon e altre grandi compagnie petrolifere, ENI ha giocato un ruolo determinante nell’ingannare l’opinione pubblica, alimentando un negazionismo climatico vergognoso e ostacolando la ricerca scientifica. Per noi, la verità da sola non basta, è ora che ENI riveda la sua strategia industriale e riduca significativamente le sue emissioni, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e che risponda per le sue azioni,” conclude Evi.