“Subito in discussione in Aula una legge che fermi il consumo di suolo, che è bloccata in Parlamento: solo così si può frenare l’allarmante aumento rispetto all’anno precedente evidenziato dai numeri del nuovo rapporto ISPRA e SNPA sul consumo di suolo 2022. Una volta di più, ci troviamo di fronte all’ipocrisia di una classe politica che continua a permettere, a ogni livello di governo, l’espansione incontrollata delle cementificazioni, favorendo lottizzazioni e abusivismo edilizio”.
Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che spiega: “Il rapporto ISPRA parla chiaro, nel 2022 si è toccato di nuovo il tetto massimo di consumo suolo, ben 7075 ettari di cemento, con un incremento del 10% rispetto al 2021. Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia (con 902 ettari in più), Veneto (+739 ettari), Puglia (+718) ed Emilia-Romagna (+635) che, nonostante le catastrofiche alluvioni di maggio, continuano a cementificare aree alluvionabili. Insomma, da nord a sud, possiamo notare una par condicio della cementificazione tra Regioni governate dalla destra e quelle governate dal centro-sinistra. E che dire delle città? In ordine, Milano, Torino, Trento, Bologna, Bari, Roma, Venezia e Palermo: ogni città ha la propria maglia nera ma è da evidenziare il dato di Roma con +235 ettari consumati rispetto al 2021, segnale tangibile di un territorio che si sacrifica sempre di più sull’altare dello sviluppo non sostenibile che causa 9 miliardi di euro di danni legati alla perdita di valore degli ecosistemi”.
“Questo nuovo rapporto ISPRA evidenzia che il problema del consumo di suolo è talmente grave e preoccupante da richiedere un’azione risoluta e che non lasci scappatoie. Chiediamo che si proceda al più presto con il ripristino degli ecosistemi degradati, come prescritto dalla Nature Restoration Law approvata a luglio dal parlamento europeo, e che si porti subito in Aula una legge che dica stop al consumo di suolo. In una situazione come quella italiana, con milioni di case inutilizzate e centinaia di migliaia di capannoni abbandonati, dovrebbe essere scontato puntare sul recupero dell’esistente, senza cementificare oltre un territorio già al collasso, a rischio di dissesto idrogeologico e con un forte processo di desertificazione in atto,” conclude Bonelli.